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Nome

Il nome Carlopoli (Città di Carlo) deriva da Carlo Cigala, principe di Tiriolo nel cui feudo ricadeva il territorio dove sorse Carlopoli: Nel 1625 alcuni contadini di Panettieri e di altri luoghi vicini chiesero al  Cigala (allora ancora conte),  l’autorizzazione a fondare un villaggio che essi vollero chiamare Carlopoli proprio in  suo onore. Naturalmente Carlo Cigala approvò la richiesta.

La frazione Castagna, invece,  deriva il suo nome dalla leggenda secondo cui alcuni giovani pastori, provenienti dalle primitive capanne sorte nelle vicinanze del monastero di Corazzo , in una notte di tempesta trovarono rifugio nell’enorme tronco cavo di un castagno attorno al quale vennero poi edificate le prime abitazioni.

 

Il Territorio

Coordinate Geografiche/GPS  :
Latitudine: 39.05 - Longitudine: 16.45
GPS Coordinates: 39°02'60" N - 16°26'60" E

Posto alle pendici della Sila Piccola, il territorio del comune risulta compreso tra 624 e 1.075 metri sul livello del mare.

Confina coi comuni di Bianchi, Panettieri, Cicala, Gimigliano, Sorbo San Basile, Soveria Mannelli.

Il suo territorio è attraversato dai fiumi Sant’Elia e Corace. I suoi monti sono coperti essenzialmente di cerri e castagni

 

Gli abitanti

I cittadini di Carlopoli sono detti Carlopolesi. Attualmente ammontano a 1622 distribuiti prevalentemente sui due centri di Carlopoli e Castagna 

 

La Storia

Castagna compare già negli elenchi fiscali dei "Registri Angioini" del 1276 con una  popolazione di  963 abitanti.

Nella seconda metà del XVI secolo fu eretta la chiesa per volere del vescovo di Martirano, Mariano Pierbenedetto. Essa,  prima nella zona, divenne parrocchia nel 1612 sotto il vescovo Francesco Monaco che la consacrò allo Spirito Santo in ricordo dall’ ideologia di Gioacchino, abate a Corazzo per dieci anni. La chiesa di Castagna fu centro d’aggregazione, non solo religiosa, per i numerosi insediamenti abitativi sparsi nelle campagne intorno, anche per i due agglomerati relativamente più estesi della zona: Murachi e Panettieri. Castagna, fino ai primi anni dell’Ottocento, fu casale di Scigliano in Calabria Citra.  Dopo lo sfaldamento del feudo di Scigliano subì varie traversie amministrative. Nel 1811 fu aggregata a Colosimi e nel 1816 a Soveria Mannelli.

Con Regio Decreto n. 1135 del settembre 1832 Castagna, che contava allora circa 1200 abitanti,  fu elevata a "Comune" con l’assegnazione della frazione Colla.

Dopo l’Unità d’Italia  le politiche piemontesi non servirono a migliorare le condizioni di vita    delle popolazioni meridionali già stremate e spremute dai Borboni.

Si sviluppò così, il fenomeno del brigantaggio. Castagna fu uno dei paesi della zona dove il fenomeno fu più diffuso.  . Molti castagnesi facevano parte della banda del crudele  brigante Pietro Bianco.

Nel 1869, per decreto dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, il comune di Castagna fu aggregato a Carlopoli .

Carlopoli

Dopo la sua fondazione, nel 1625 Carlopoli vide nel corso del XVII secolo aumentare sempre di più la sua popolazione impegnata soprattutto grazie alla prosperità economica dovuta all’allevamento del baco da seta

Nel corso del 1700 Carlopoli fu protagonista di un significativo incremento demografico, dovuto soprattutto ad un eccezionale sviluppo del commercio di prodotti caseari, di ovini e di legname.

Carlopoli  fu innalzato a Comune dai Francesi con decreto n. 922 del 4 maggio 1811. 

Durante il Risorgimento anche Carlopoli ebbe i suoi “Patrioti”. Nel corso dell’Ottocento a Carlopoli fu autorizzato lo stabilimento di una famiglia religiosa di Minimi Riformati (1858), che si stabilirono nel Convento  di Grillo e l’istituzione della Congrega del Carmine (1859).  Da ricordare anche l’istituzione dall’anno scolastico 1945/46,  presso il Convento di Grillo, di una scuola media che fu frequentata anche da molti figli della  borghesia catanzarese

 

Corazzo

Il Monastero, dove visse per dieci anni Gioacchino da Fiore e dove soggiornò il famoso filosofo cosentino Bernardino Telesio, fu fondato intorno al 1060. Permangono dubbi sul suo fondatore sebbene in alcuni documenti sia indicato come fondatore il Conte Ruggero di Martirano.

L’abbazia  fu dapprima benedettina. Divenne cistercense solo un secolo più tardi quando Gioacchino da Fiore, che fu per dieci anni abate di Corazzo,  riuscì ad ottenerne la filiazione dall’abbazia cistercense di Fossanova nel 1288.

Il Monastero nel XII secolo divenne centro di grande cultura  con una biblioteca fornita di numerosi codici. Inoltre, nei suoi primi secoli di vita, godette dell’appoggio di signori o e potenti. Nel 1225 il re Federico II riconobbe a Corazzo possedimenti a: Mesuraca, Cutro, Maida, Scandale, Rocca Falluca, Martirano, Isola Capo Rizzuto, Grimaldi, Decollatura , Difese nella Regia Sila, Carpanzano, Santa Severina, Scandale , Martirano, Montalto Uffugo.

Dalla seconda metà del Quattrocento iniziò la lenta decadenza perché l’Abbazia di Corazzo  andò in commenda. Ciò significa che tutte le entrate dell’abbazia furono assegnate ad un abate commendatario, che di solito era un cardinale o un dignitario residente a Roma o in altre città importanti. Il frutto delle fatiche di numerosi contadini che lavoravano per l’abbazia, dunque, finiva nelle tasche di alti prelati che a Corazzo non erano mai stati. Non solo. I commendatari non avevano modo di seguire l’amministrazione del convento e quindi l’affittavano ad un “arrendatore”. Questi cercava di trarre il massimo guadagno dall’amministrazione  a discapito dell’abbazia, dei monaci e dei contadini che lavoravano le terre del monastero. A ciò si aggiunsero gli ingenti danni che il l’abbazia subì in seguito al terremoti del 1638 e del 1783  .

I  decreti napoleonici  del 1806 e 1807, poi, ne sancirono la definitiva soppressione che avvenne l’anno successivo.

 

 

Tradizioni, Leggende, Curiosità

Particolare importanza religiosa hanno la processione della Madonna del Carmine a Carlopoli (prima domenica di agosto) che si conclude con la “Cunfrunta” e la processione della Madonna di Corazzo (seconda domenica di settembre) durante la quale la statua della Madonna di Corazzo viene trasportata dalla Chiesa di Castagna fino ai ruderi dell’Abbazia di Corazzo. Negli anni passati la statua veniva collocata su un carro trainato da buoi

 

 

L’architettura

Architettura civile

Palazzo Rocca, Palazzo Ferrara, Palazzo Bilotti con i loro portali e i loro balconi in ferro battuto testimoniano i fasti di un tempo

 

Architettura del lavoro

Lungo il fiume Corace è possibile vedere ancora le tracce di molti mulini ad acqua e della “Macchina della Lana” antica gualchiera che ha operato fino agli anni ’50 del Novecento

 

Architettura religiosa

  • Chiesa di Santa Maria del Carmelo, che custodisce opere di molti artisti locali del Settecento
  • Chiesa dello Spirito Santo in Castagna, che conserva un importante dipinto del Colelli, un fonte battesimale del Seicento ed un altorilievo marmoreo, di epoca incerta, raffigurante la Madonna di Corazzo   
  • Ruderi dell’Abbazia di Corazzo l’imponenza dei quali testimonia ancora il suo antico splendore

 

Patrimonio enogastronomico: Nel territorio di Carlopoli si producono salumi di suino nero di Calabria, formaggi e liquori

 

Collegamenti

Da Aeroporto, Stazione FFSS e uscita A3 di  Lamezia Terme: SS 280 “Due Mari, direzione Catanzaro, uscita Marcellinara- proseguire in direzione Tiriolo San Pietro Apostolo   (SP165-2) – seguire indicazioni per Carlopoli.

 

Dall’uscita A3 Altilia Grimaldi: proseguire a sinistra direzione Bianchi e seguire le indicazioni per Carlopoli

Immagine correlata

 Carlopoli

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Abbazia di Santa Maria di Corazzo

Castagna (frazione di Carlopoli

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